In Italia
9 milioni di maiali vivono in terribili condizioni all'interno degli allevamenti intensivi. Essere Animali ha documentato la gravità di questa situazione.
Le immagini dimostrano come pratiche crudeli, quali il confinamento delle scrofe in gabbia e le mutilazioni dei suinetti, sono un problema strutturale che coinvolge l'intera industria alimentare. Nella maggior parte degli allevamenti le
scrofe sono costrette a estenuanti cicli di riproduzione. Durante la fase di gestazione, il parto e l'allattamento sono rinchiuse in
gabbie così
anguste da impedire loro qualsiasi movimento. I
suinetti di appena
pochi giorni di vita, invece, sono sottoposti a
orribili mutilazioni senza l'utilizzo di anestesia né analgesia. Il
taglio sistematico della coda è una procedura illegale in Europa da oltre 20 anni. Tuttavia in Italia viene ancora praticato sul 98% dei maiali allevati. I
suinetti maschi, inoltre, sono
soggetti anche alla
castrazione chirurgica, un'operazione effettuata per prevenire il cattivo sapore della carne, ma ampiamente contestata in quanto causa di
profondo dolore fisico e alterazioni comportamentali. Si tratta di una realtà inaccettabile, per cui riteniamo sia necessario intervenire al più presto. La
Grande Distribuzione Organizzata detiene la quota principale del mercato, può quindi
influenzare i produttori e allo stesso tempo deve tenere conto delle richieste delle persone in quanto consumatori.
Firma anche tu per chiedere alle principali catene di supermercati nazionali di prendere una posizione netta riguardo alla sofferenza ingiustificata di milioni di maiali, vincolando i propri allevamenti fornitori a
eliminare l’utilizzo delle gabbie per le scrofe e le procedure di mutilazione per i suinetti.
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