MAFIA - In Canavese 40 immobili confiscati alla criminalità organizzata attendono di essere riutilizzati 26 settembre 2017
| Nuovo bando, emanato dalla Regione Piemonte, per favorirne il
riutilizzo a scopi sociali. «Così destiniamo abitazioni acquistate con
denaro derivante da attività criminose ad iniziative per le fasce
deboli», dice il presidente Chiamparino
I Comuni piemontesi nel cui territorio sono
presenti immobili confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata
hanno tempo fino al 30 ottobre per aderire al bando emanato dalla
Regione Piemonte per favorirne il riutilizzo a scopi sociali. In
provincia di Torino, secondo le tabelle pubblicate dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, sono interessati il capoluogo (50 immobili),
Leinì (16), Villareggia (16), San Giusto Canavese (12), Orbassano (9),
Bardonecchia (6), Chivasso (5), Angrogna, Beinasco, Borgaro, Bruino,
Cantalupa, Carmagnola, Caselle, Castiglione, Cesana, Coazze, Cuorgnè,
Moncalieri, Montalenghe, Nichelino, Piossasco, Salassa, San Benigno
Canavese, San Maurizio Canavese, San Sebastiano Po, Santena, Torrazza
Piemonte, Val Della Torre, Venaria Reale, Villafranca, Villastellone,
Volpiano e Volvera. Gli obiettivi del bando sono
diversi: superare le situazioni di emergenza abitativa che riguardano
genitori separati, donne vittime di violenza e famiglie in stato di
disagio; rinforzare le attività socio-assistenziali ed educative
(sostegno della famiglia e dei minori, tutela di anziani e disabili,
punti di accoglienza e informazione sul territorio, agricoltura
sociale); aiutare l'accoglienza dei rifugiati. «In questo modo -
commenta il presidente della Regione, Sergio Chiamparino - si è voluto
mettere in pratica una precisa volontà: destinare abitazioni acquistate
con denaro derivante da attività criminose ad iniziative in grado
soprattutto di aiutare concretamente le fasce più deboli della
popolazione». L’assessore alle Politiche sociali,
Augusto Ferrari, aggiunge che «riutilizzare beni confiscati alle mafie
mettendoli a disposizione dell'intera comunità per finalità educative e
sociali rappresenta la miglior risposta da parte della Regione Piemonte
alla criminalità», mentre l’assessora alle Pari opportunità ed
Immigrazione, Monica Cerutti, evidenzia che «questo bando ha una valenza
molto concreta nel destinare beni immobili confiscati per fini sociali,
come le case rifugio per donne vittima di violenza o l’accoglienza di
profughi. Ciò aumenta la sua portata simbolica, restituendo alla
comunità beni sottratti alla malavita. Si tratta di un’azione
assolutamente in linea con l’adesione della Regione ad Avviso Pubblico,
la rete di enti locali e Regioni contro le mafie». Le
risorse stanziate ammontano complessivamente a 200.000 euro, con una
quota di cofinanziamento a carico del Comune del 50%. Non sono previsti
limiti minimi, mentre il tetto massimo assegnabile è di 50.000 euro per
ciascun intervento. Le domande saranno esaminate da un apposito comitato
tecnico di valutazione.
- CANAVESE - 'ndrangheta: sequestrate due ville a Prascorsano e beni per oltre un milione di euro
- SAN GIUSTO - Sequestri per 1,6 milioni a un affiliato della 'ndrangheta
- CUORGNE' - Sfratto per Bruno Iaria. La villa è del Comune
- MAFIA - In Canavese 40 immobili confiscati alla criminalità organizzata attendono di essere riutilizzati 26 settembre 2017 | Nuovo bando, emanato dalla Regione Piemonte, per favorirne il riutilizzo a scopi sociali. «Così destiniamo abitazioni acquistate con denaro derivante da attività criminose ad iniziative per le fasce deboli», dice il presidente Chiamparino-"EHI GIO E COMPARI VARI..E NOI DEI NOSTRI 12 BENI CONFISCATI CHE NE FACCIAMO?..FACCIAMO GLI GNORRI?..E LA MINOR. FARA' UNA MOZIONE (con voto palese in consiglio) PER CHIARIRE LA POSIZIONE DELLA AMBIGUA MAGG?..O COME SEMPRE SI GUARDA ALTROVE?..E SI FA FINTA DI NON SAPERE?..E DI NON CAPIRE IL PERICOLO MAFIOSO?"
Nessun commento:
Posta un commento