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giovedì 1 gennaio 2015

Scrittori italianiVorrei ritornare un attimo sull'argomento PDE/Messaggerie che è già stato affrontato nei giorni scorsi. Mi trovo a vivere la vicenda da due punti di vista diversi, essendo a capo di una casa editrice che gestisce una libreria. Come ho già avuto occasione di precisare trovo che l'Antitrust abbia dato il via libera a un mostro e che tale situazione vada denunciata pubblicamente. Lasciamo stare per un attimo la questione degli editori che dovrebbero riuscire a mantenere le condizioni fino al 2016 (ma quali? quelle capestro di PDE che, per giunta, non ha mai promosso i piccoli editori?). La nostra libreria è specializzata, fortunatamente, e ha rapporti diretti con editori e distributori del settore. Il rapporto con PDE come grossista, rapporto che abbiamo utilizzato finora soprattutto per la varia, finirà in pratica il 31 di questo mese. Giro qualche mese e tutta la struttura che non sia di mera distribuzione editoriale (e anche questa bisognerà capire come) chiuderà. Come libraio non ha altre alternative che rivolgermi all'unica entità in pratica rimasta, ovvero Messaggerie tramite la sua emanazione Fastbook. So già che le condizioni per me saranno decisamente peggiori, con tempi di pagamento e limitazioni molto più stringenti. In particolare, l'importo del deposito librario in libreria sarà decisamente ridotto. In pratica mi toccherà andare a prendere i libri con gli assegni in mano o quasi. Non solo: il totale di cui potrò disporre in conto deposito verrà ridotto quasi a zero. Non sono esagerazioni, ma il risultato di contatti diretti. Quindi siamo al passaggio di consegne e molto a breve le librerie si vedranno comunicare, nella migliore delle ipotesi, che dovranno rendere il prima possibile gran parte dei loro libri. Noi stiamo già meditando di eliminare gran parte della varia e di concentrarci molto di più sul nostro segmento di specializzazione. Forse ridurremo lo spazio. Insomma, la grande gioia dell'AIE che ha salutato con favore l'accordo che, secondo loro, tutelerebbe i piccoli e medi editori (convinti loro...) si dimostrerà a breve un boomerang. E molti piccole librerie saranno costrette a chiudere. A meno che Amazon stessa non si decida a saltare il fosso e diventare (visto che sta facendo accordi diretti con gli editori, anche noi siamo stati contattati) essa stessa un distributore. Se poi Amazon, come ha già fatto IBS si decidesse ad aprire librerie fiduciarie, a questo punto vendute per un tozzo di pane da esercenti disperati, il cerchio si chiuderebbe. Anzi il cappio. Con tanti ringraziamenti a chi di dovere.
Ancora sull'accordo PDE/Messaggerie   LinkedIn
Claudio Aita

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