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martedì 4 settembre 2012

CHI HA INFORMATO QUESTO GIORNALISTA? "non vi pare di sentire parlare la gio quando esaltava (IN CAMPAGNA ELETTORALE)la cementificazione di S.G.?"

09/2012   
A S.Giusto Canavese per la Vallée                 di Alberto Fiorin
391 chilometri per due (andata e ritorno). Uguale 782.
Questa banale addizione spiega più di qualsiasi altro discorso il cambio di passo che c'è quest'anno.
Altro campionato, altra squadra, stesse (si spera) ambizioni.  Ne vale la pena?
Nonostante tutto direi proprio di sì, anche perché i nostri orizzonti sportivi e culturali si allargano.
Domenica infatti andremo a conoscere il Piemonte, anzi la regione storico-geografica del Canavese, a nord di Torino e a sud-est della Valle d'Aosta, con capoluogo Ivrea e che ospita la cittadina di San Giusto Canavese, nel cui stadio è emigrata la squadra della Vallée d'Aoste, neopromossa (e già sconfitta dalla nostra squadra nei preliminari scudetto dello scorso maggio).
Il Canavese era il luogo del rifugio, l'idillio mitizzato del poeta crepuscolare Guido Gozzano, che proprio a quei paesaggi ha dedicato alcune delle sue celebri poesie.
Ma noi nel Canavese cerchiamo anche la prosa e quindi ci dedicheremo – prima della partita che si svolge presso lo stadio Franco Cerutti, in viale IV novembre 24 – alla scoperta del piccolo centro, che ha meno di 4000 abitanti ed è adagiato a meno di 300 metri di altitudine.
Non è un'impresa che ci porterà via troppo tempo: non è che ci siano particolari capolavori artistici da scoprire, essendo il paese relativamente recente, affrancatosi dopo una lunga lotta dal comune di San Giorgio Canavese, di cui era semplice frazione, solo alla fine del Settecento.
L'aspetto di San Giusto Canavese è quello di una località abbastanza estesa, con moltissimi giardini e aree verdi private e case molto basse, senza alti palazzoni, insomma un luogo dove si cerca di vivere bene, una sorta di ideale città-giardino. E infatti anche il centro storico della città è rappresentato da un ampio prato rettangolare di 50 m x 80 m, chiamato "gerbido" e denominato Piazza Vittorio Veneto.
E su questa singolare verde piazza principale della città si affaccia la chiesa barocca dei Santi Fabiano e
Sebastiano.
Insomma la sfida tra le due neopromosse dalla serie D, data anche la distanza assai impegnativa, non dovrebbe comunque infrangere troppo la quiete provinciale della cittadina di San Giusto, soprattutto alla luce degli impedimenti alla trasferta derivati dall'obbligo del possesso della Tessera del Tifoso e per il fatto che anche la squadra ospite - Saint Christophe Vallée d'Aoste – gioca di fatto in trasferta, essendo lo stadio distante ben 84 chilometri dal capoluogo aostano. Tanto è vero che la società ha deciso di porre il prezzo del biglietto al prezzo simbolico di 1 euro per tutti i tifosi residenti in Valle d'Aosta (e l'abbonamento annuale a 15).
Insomma, si profila (tanto per cambiare) un match tra pochi intimi… Alla faccia dello spettacolo e del coinvolgimento.
Certo che non è proprio questo il calcio che vorremmo…
Anche perché si tratta di una partita importante anche dal punto di vista simbolico: il ritorno ufficiale in un campionato professionistico.

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