Di fronte al moltiplicarsi di incendi dolosi che distruggono ampi territori e mettono in costante pericolo vite umane, riteniamo che sia giunto il momento di definire questo delitto come atto terroristico, con tutte le conseguenze giuridiche e operative che tale definizione comporta. L'incendio doloso è terrorismo perché sparge anonimamente il terrore tra la popolazione che sa di poter morire o perdere i propri beni per opera di nemici che non conosce, che nulla chiedono e con i quali non si può trattare neanche volendo. Questi nemici a loro volta, a differenza dei criminali comuni, mettono in conto di poter provocare la morte di persone a loro sconosciute e del tutto estranee a ogni loro interesse.,Per quanto riguarda l'impatto sullo Stato, l'incendio di territori spesso non comporta nessun immediato vantaggio: su questi territori infatti non si potrà comunque costruire né pascolare, né impiantare attività. Anche qui l'atto criminale è del tutto impersonale e diretto all'unico scopo di distruggere e proclamare la propria forza, superiore a quella di chi dovrebbe impedirlo, cioè lo Stato, incutendo terrore generalizzato. Quando poi vengono inceneriti territori protetti, come oasi e parchi, si attacca direttamente l'interesse pubblico e quello dell'ambiente naturale, che ha portato alla loro protezione da parte delle istituzioni democratiche, che vengono così, ancora una volta, attaccate. Chiediamo quindi che gli incendi dolosi del territorio siano d'ora in poi giuridicamente qualificati come atti di terrorismo e come tali prevenuti e repressi. Primi firmatari: Roberto Garavaglia Maria Cristina Mannocci Paolo Tiralongo
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