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lunedì 10 settembre 2012

PREGO ESSERE OBIETTIVI


All'improvviso tutti si svegliano: il governo Monti si dimentica di far pagare l'Imu alla Chiesa

L'esta­te sta fi­nen­do, ed è tem­po che fi­ni­sca an­che la tre­gua con­ces­sa a Mon­ti per far pa­ga­re l'Imu an­che agli im­mo­bi­li di pro­prietà ec­cle­sia­sti­ca. Un pri­vi­le­gio che, in tem­pi di gra­vis­si­ma cri­si eco­no­mi­ca, sem­bra in­giu­sti­fi­ca­to a chiun­que. Tran­ne che alle ge­rar­chie ec­cle­sia­sti­che e ai suoi fe­de­lis­si­mi so­ste­ni­to­ri. Ma è real­men­te pen­sa­bi­le  che que­sto go­ver­no prov­ve­derà?
Ieri Mi­la­no Fi­nan­za, con un ar­ti­co­lo di Ro­ber­to Som­mel­la, ha sco­per­to gli al­ta­ri­ni. Par­lan­do di vera e pro­pria "gran­de bef­fa dell'Imu do­vu­ta dal­la Chie­sa". Men­tre gli al­tri cit­ta­di­ni do­vran­no ver­sa­re la ter­za rata dell'ex Ici, sa­reb­be "let­te­ral­men­te spa­ri­to dai ra­dar par­la­men­ta­ri il re­go­la­men­to con cui il go­ver­no avreb­be do­vu­to fi­nal­men­te met­te­re nero su bian­co le nuo­ve mo­da­lità di pa­ga­men­to" dell'im­po­sta per gli im­mo­bi­li re­li­gio­si ad uso com­mer­cia­le (e non solo: an­che per par­ti­ti, fon­da­zio­ni, sin­da­ca­ti).
La Com­mis­sio­ne in­du­stria del Se­na­to ave­va in­fat­ti ap­pro­va­to un emen­da­men­to al de­cre­to 'Cre­sci Ita­lia' per eli­mi­na­re l'esen­zio­ne di cui go­do­no gli im­mo­bi­li ec­cle­sia­sti­ci ad uso com­mer­cia­le. Man­ca però il de­cre­to del mi­ni­ste­ro dell'Eco­no­mia, gui­da­to da Vit­to­rio Gril­li, per fis­sa­re i cri­te­ri di tas­sa­zio­ne. "Sen­za il de­cre­to", fa no­ta­re Som­mel­la, "la nuo­va Ici è una pi­sto­la ca­ri­ca­ta a sal­ve, o me­glio, a sal­mi".
Nei mesi scor­si si era par­la­to mol­to del ri­pri­sti­no dell'im­po­sta su­gli im­mo­bi­li an­che per le strut­tu­re del­la Chie­sa. Il car­di­na­le An­ge­lo Ba­gna­sco ave­va la­men­ta­to un at­tac­co chiu­den­do­si a ric­cio, ma poi era sem­bra­to più di­spo­ni­bi­le. Si sono dif­fu­se voci su un ac­cor­do tra Mon­ti e ver­ti­ci va­ti­ca­ni, tra cui il car­di­na­le Tar­ci­sio Ber­to­ne, se­gre­ta­rio di Sta­to. L'ese­cu­ti­vo ave­va an­nun­cia­to di in­tro­dur­re l'Imu an­che per gli enti ec­cle­sia­sti­ci.
Il per­cor­so però si è ri­ve­la­to mol­to ac­ci­den­ta­to, tra con­fer­me, smen­ti­te e ret­ti­fi­che. Le scuo­le pri­va­te cat­to­li­che, dopo le la­men­te­le del­le con­gre­ga­zio­ni che le ge­sti­sco­no, ave­va­no pro­te­sta­to. Isti­tu­ti che si fan­no pa­ga­re già pro­fu­ma­ta­men­te per le ret­te de­gli stu­den­ti, ma che con un'op­por­tu­na mo­di­fi­ca dei cri­te­ri per de­fi­ni­re un'ente 'com­mer­cia­le' ve­ni­va­no co­mun­que sal­va­ti dal go­ver­no.
No­no­stan­te il tira e mol­la — che sem­pre più so­mi­glia ad un gio­co del­le par­ti vol­to ad al­lun­ga­re i tem­pi e se­da­re l'opi­nio­ne pub­bli­ca — il ri­schio è che ora la Chie­sa man­ten­ga i suoi pri­vi­le­gi per ca­vil­li tec­ni­ci. Re­pub­bli­ca scri­ve oggi che il Te­so­ro, im­ba­raz­za­to, cer­cherà di met­ter­ci una pez­za. Sta­re­mo a ve­de­re.
Lo scor­so di­cem­bre l'Uaar ave­va evi­den­zia­to la lun­ghis­si­ma se­rie di pri­vi­le­gi ed esen­zio­ni di cui go­do­no gli im­mo­bi­li di pro­prietà ec­cle­sia­sti­ca nel­la sua in­chie­sta sui co­sti del­la Chie­sa. E' sta­ta una del­le po­che voci che ave­va ri­le­va­to lo scar­so sprint di que­sto go­ver­no 'cle­ri­cal-tec­ni­co', così so­ler­te e ope­ro­so su al­tri fron­ti che al­leg­ge­ri­sco­no i por­ta­fo­gli dei cit­ta­di­ni, nel ri­met­te­re in di­scus­sio­ne i pri­vi­le­gi fi­sca­li del­la Chie­sa. E già a feb­bra­io ave­va no­ta­to come, "an­nun­cia­ta la leg­ge", fos­se sta­to tro­va­to l'in­gan­no. Si è tut­ta­via pre­fe­ri­to far fin­ta di nien­te. Fino all'odier­no ri­tor­no di fiam­ma.
Ma l'im­pres­sio­ne è che un go­ver­no come quel­lo at­tua­le, così pie­no di espo­nen­ti cat­to­li­ci, per di più gui­da­to da un pre­mier come Ma­rio Mon­ti — così as­si­duo nel­le vi­si­te al papa — non ab­bia la mi­ni­ma in­ten­zio­ne di in­ter­ve­ni­re, a meno che non vi sia co­stret­to. E il go­ver­no che uscirà dal­le pros­si­me ele­zio­ni avrà a sua vol­ta la vo­glia e il co­rag­gio di in­ter­ve­ni­re, per in­tac­ca­re una ren­di­ta di po­si­zio­ne del­la Chie­sa sem­pre più evi­den­te? C'è pur­trop­po da du­bi­tar­ne, vi­sti i pre­ce­den­ti.
Dato che la que­stio­ne dei pri­vi­le­gi fi­sca­li del­la Chie­sa – in par­ti­co­la­re l'esen­zio­ne dall'Ici – è sta­ta sol­le­ci­ta­ta in sede co­mu­ni­ta­ria, l'Uaar ha se­gna­la­to l'in­so­ste­ni­bi­lità di tale si­tu­zio­ne alla Com­mis­sio­ne Eu­ro­pea e al com­mis­sa­rio eu­ro­peo per la con­cor­ren­za Joa­quin Al­mu­nia.
L'as­so­cia­zio­ne
AG­GIOR­NA­MEN­TO DEL 6 SET­TEM­BRE. Le pro­te­ste han­no sor­ti­to un pri­mo ef­fet­to: il mi­ni­stro dell'eco­no­mia Gril­li ha uf­fi­cial­men­te co­mu­ni­ca­to di aver in­via­to (guar­da il caso, pro­prio ieri) la pro­pria pro­po­sta al Con­si­glio di Sta­to al fine di rac­co­glie­re il ne­ces­sa­rio pa­re­re.

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